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Vecchie fole Euclidee

di Leonardo Sinisgalli
in L'Europa letteraria
A.I, n.4 (ott 1960)

 

La poesia non si estende, ma si edifica.

La poesia è interamente chiusa da ogni lato.

La sostanza della poesia è inalterabile.

Non c'è un divenire per la poesia: essa è completa fin dalla nascita.

La poesia è esclusa dal tempo, nel quale non si muove. La sua natura le impone un riposo assoluto.

La poesia è finita appena esiste. Si svolge in dentro da tutti i suoi punti.

Per la poesia predilige certi numeri e certe figure.

Nella formazione la poesia non si lascia fuorviare.

La poesia tende a diventare come inanimata.

La poesia ha necessità del sostengno di leggi sicure: non può sussistere a stento.

La poesia è un'astrazione sensibile.

La poesia esiste senza la minima interruzione del suo modo di essere.

Eternamente segregata la poesia non conosce che se stessa.

E' impossibile determinare l'istante della nascita della poesia: la nascita stessa non è pensabile.

Nella poesia le parole si ignorano, anche se si ha l'impressione che una trascini l'altra per una certo verso.

La poesia non è una nascita, è un accidente, un disastro.

La poesia è legata al tempo da qualcosa di brusco, un taglio, uno strappo, una scaturigine, un balzo, qualcosa che accade interamente in un istante incalcolabile, d'un subito, senza progressione.

Una sola cosa importa alla poesia, lo stato ltimo della sua formazione; se non lo raggiunge è come negata.

La storia si edifica nelle rovine dei versi.

La poesia è in opposizione alla natura, deve tendere a distruggerla

Dal sonetto alle parole in libertà la poesia degrada verso la prosa per dare corpo alla vita, senza cioè la sua rovina, non saberre stata mai.

Se la vita non fosse nata mai il mondo sarebbe rimasto un desiderio delle parole.

La poesia è una forma incompatibile con la vita, tuttavia si strugge incessantemente per diventare vita.

La poesia non si lascia piegare: nè la natura nè la storia potranno mai ercitare un'azione decisiva.

La poesia non conosce nulla fuori di sè.

La poesia è inconciliabile.

Aprirsi non è proprio della poesia.

 

Roma - 1945,1960

 

15 Maggio 2021

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