Poesie
di Leonardo Sinisgalli
in Letteratura
A.III, n. 2 (apr 1939)
PER UN RICORDO DI RUE S.TE WALBURGE
Forse ha battuto più forte
Il tuo cuore dei tacchi del lanciere.
Ti ritorna il frastuono in un odore
di capelli, i giorni belli
al moto biondo della Mosa.
Sbiadiscono nella caligine
la strada del borgo, le scritte
Straniere delle insegne, i campi
dietro le palafitte.
Tu ne ritrovi la traccia
e da uno sbuffo di vapore
avanza la cara figura d’amore
quei dolci tacchi battuti sul cuore
e l’ombra calda sulla faccia.
SERA DI SAN LORENZO
Mi rialzo alle colline così lustre
di pula lenta nel soffio d’agosto.
Silvestro dolce amico mi rassegni
d’ogni cosa trascorsa, dell’usura
che fa liscia la pietra sopra il grano,
e una foglia mi porgi sulla mano
generosa. Nel torpido alone
della giovane luna ti chiudi
e parli di tante allegrie.
Fresco il vento sugli occhi si avviva
e rintoccano i sonagli alle vette.
Sono luci di San Lorenzo
le fole che vidi ardere: tu ridi
se penso la fila lunga
di formiche che bruci.
SANTO STEFANO 1938
Così bassa è Orione
queste sere miti di fine d'anno
Stasera s’indovina al chiaro delle nevi
che il giorno avanza con passi di gallo.
Dalla mia stanza erta
guardo il ballo delle ombre nel solstizio.
C’è nell’aria un indizio
di vita nuova, una speranza certa.
Forse è il cuore che smania
in questa bianca squilla remota
o il vento che si stana?
Tra lo stridore delle pale il giorno
vuoto è scacciato, un anno s’allontana.
La luna tardi splenderà sul selciato.
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