Due poesie inedite
di Leonardo Sinisgalli
in Galleria
A.XII, n. 4 (lug-ago 1962)
I.
Torno alle mie storture,
alle mie fandonie.
Torno alle stanze vuote,
ai miei terrori.
Mi porto dietro
le confidenze di una formica
e carte di petunie e di begonie.
Troverò qualche bene
per l’inverno che viene.
Mi contenterò di una mollica.
II.
Mi riabituo a sopportare
il semibuio delle stanze tappate.
Mi stendo semicieco sui tappeti.
Resto immobile lunghe ore.
Odo lo sterminio delle bottiglie
vuote nel corridoio seminterrato,
il trillo del venditore di piumini,
gli appelli reiterati di un telefono
nel condominio. Dieci volte
nello spazio di un mattino.
In dormiveglia, supino,
guardo in alto la larva
di un cane che vola.
Agosto 1962
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