Le arti industriali
di Leonardo Sinisgalli
in Panorama
A.I, vol.I, fasc.i (27 aprile 1939)
Nonostante "l'inflazione novecentista" lo studio di linee nuove è considerato dagli industriali un sicuro elemento di fortuna per la vendita dei loro prodotti.
I principi dell'estetica funzionale, che possono anche assommarsi in questo paradosso suggestivo le linee e le forme utili sono anche le più belle, hanno innegabilmente mutato, sotto i nostri occhi e in questi ultimi 10 anni, il profilo delle carrozze (automobili, treni), il volto delle case, la sagoma delle sedie, dei lampadari, delle ringhiere. Hano rivoluzionato, e con una prepotenza che non trova paragone nei tre secoli che corrono dal barocco fino a noi, tutto il vastissimo campo delle arti applicate. Il trionfo della tecnica, il progredire della meccanica e lo stabilirsi della "serie" hanno superato tutte le previsioni.
Quei principi (di cui noi abbiamo trovato la radice in alcuni detti memorabili di un frate veneziano del 700, Fra Carlo Lidoli, detto il Socrate dell'architettura, e in una frase di Leon Battista Alberti «un oggetto è bello quando è impossibile toglierne una parte senza sacrificarne il valore e la forma») stimolando il gusto per le forme pure, per le superfici matematiche, hanno affinato lo "spirito della tecnica", per dirla interpretando a modo nostro il famoso binomio su cui Pascal si intrattiene nelle prime pagine dei Pensieri.
Gl'industriali si sono messi dunque nelle mani degli architetti, non tanto per dimostrare fedeltà a uno stile, ma per seguire la corrente di un gusto e favorire lo smercio dei loro prodotti. Così è accaduto che di alcuni modelli autentici, sono state messe in commercio copie contraffatte, imitazioni senza più nessuna inenzione d'arte. Valga come esempio di questa "inflazione novecentesa", l'esuberanza dei tipi di sedie di metallo cromato, che hanno completamente tradito l'idea dei primi inventori.
Ad ogni modo la necessità di aggiornare i propri modelli di studiare "linee nuove" è sentita moltissimo da tutti gli studi tecnici delle grandi industrie e rappresenta oggi uno degli argomenti di più sicuro successo per le campagne di vendita. «Nulla invecchia più rapidamente di una macchina» potrebbe essere lo slogan di tante industrie americane. E del resto tutti avrete notato come la pubblicità di alcuni prodotti (e prendiamo per esempio, l'automobile, il linoleum, e la macchina per scrivere) quando si rivolge alle vaste categorie di lettori sulle riviste di tutto il mondo, insiste più sulle doti di armonia, di colore, di bellezza e meno, molto meno, sulle caratteristiche tecniche. (Pensate al successo della linea acrodinamica.) Di pari passo con la sensibilità nuova della "linea" si è affinato il gusto per il colore: e si sa che solo un artista può manovrare queste due "variabili" per giungere a soluzioni eleganti.
E' importante insomma notare che oggi la bellezza di un modello è sentita dagli industriali, dai commercianti, dai tecnici stessi, come "il punto d'oro" della vendita.
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