Paralellepipedo
di Sinisgalli L. e L. De Libero
in Le grandi firme
A.VI, n. 95 (1 giu 1928)
I.
A quest'ora i fakiri
nelle regge dei rajà
s'addormentano sui coletelli nudi
nelle regge velate dei rajà
ove le odalische
dai seni tatuati
gettano delle finestre
capelli di fiamma
per bruciare i tulipani
dalla bocca chiusa.
II.
A quest'ora «Bebè des Astres»
mostro dalla faccia d'avorio
e dalle mani di cera,
entra - in frac azzurro -
nella casa del Signore
per rubare
una pisside gialla
nei cibori segreti,
ove hanno riposo le ombre
uccise da Quasimodo
cheora piange, in un angolo
della cattedrale sommersa,
la grigia innocenza di esmeralda
dalle ciglia lunate.
III.
Che fa Buster Keaten,
cretino senza bocca,
a cavallo d'una vacca
per la Fifth-Avenue
irrorata di seitz?
E le cinquecento girls
profumate di ozono
hanno smesso di appendere
seni e coscie ortopediche
alla honna della statua
della Libertà?
IV.
A quest'ora Ramòn,
malato di anemia,
non trova tre sillabe
per infilare
una gregueria
fregiata di vetri
da offrire alla tenera
suora della moschea
nera nella Castiglia
dei toreri.
V.
A quest'ora
Aligi della Maiella
- gar' chez Paskoski -
si uccide allo specchio
d'una camera dell'ultimo piano
per la forestiera
che sventolava gli scialli
a sonagliera -
gli scialli rossi di pazzia
di Josephine -
Venere d'ocra e di bitume,
gelsomino fiorito
in una notte del Congo
lontano - al suono dei gong.
VI.
A quest'ora Erodiade,
Samaritana d'amore,
offre nel vassoio
di maiolica rosa
il fiore dei seni recisi
all'dolescente dorato
malato di tutte e di nulla.
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