Simpatie per Cantatore
di Leonardo Sinisgalli
in Primato
A.III, n. 23 (1 dicembre 1942)
Ho visto dipingere Cantatore per sette anni, tutti i giorni, cartoni, tele, tavolette, ritratti, macinini, fiori, sedie, figure, pesaggi. Io stesso in via Rugubella ho posato per lui. Credo che con nessun'altra persona al mondo io ho avuto tanta intimità. Posso dire di essere maturato al suo fianco, d'aver raccolto, di rimbalzo, tutte le simpatie che la sua dolcezza, la sua innocenza, la sua virtù, sanno suscitare in mezzo agli uomini: poeti, camerieri, architetti, droghieri, portinai, lustrascarpe, corniciai, barbieri, giornalisti, vetrai. Quel poco, che io so della vita e della verità, e l'orrore per l'imbroglio, per l'intrigo, per l'astuzia, m'è cresciuto accanto a lui. Io sono una pianta rampicante, con molta ansia e poca tenacia, e non mi sarei alzato di un palmo, se non avessi trovato in lui un appoggio così saldo. Cantatore mi ha convinto col suo esempio, con la sua vicinanza, con le sue poche parole che l'arte, la vita sono di una straordinaria monotonia: che solo i dilettanti e i superficiali possono illudersi di creare uno scandalo ogni stagione. Io ho imparato da lui ad amare il pudore, la castità, la semplicità, a tenere in sospetto ogni specie di simulazione, anche la più affascinante, l'intelligenza. Io so ora che uomini come Cèzanne, come Corot, come Seurat, hanno accettato un'esistenza banale, erano goffi e metodici, erano poveri di spirito. non si sono mai illusi di fare della pittura «un caso di coscienza»: erano religiosi e non mistici, maestosi, precisi. Cantatore ha sempre ammirato uomini di quella razza. Ecco perchè tra i pittori del nostro tempo egli ha creduto a un solo maestro, Carrà, un uomo di fatica non un virtuoso. Avrei voluto parlare del mio amico con un certo lusso; mi accordo di riuscire piatto e povero. Nove anni fa per scrivere quindici righe sui suoi disegni (fu una mostra memorabile e il lettore cerchi la nota scritta da Persico sull'Italia letteraria) io lavorai per quindici ore con la paura di non riuscire a dire quello che volevo dire. Oggi tutto è così leggibile nella sua storia.
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