Un desiderio di carte
di Leonardo Sinisgalli
in The New Morality
A.II, n.4/5 (estate-autunno 1962)
LEONARDO SINISGALLI. Nato a Montemurro in Lucania. Laureatosi in Ingegneria, ben presto di dedica alla poesia e fonda le prime riviste italiane di carattere industriale contribuendo non poco all'avvicinamento di arte e industria. L'editore Mondadori ha pubblicato nella collana dello «Specchio» i suoi libri di poesie, tra cui Vidi le Muse, I nuovi Campi Elisi, La Vigna vecchia e L'Età della Luna.
Il bianco e nero alle Biennali è entrato sempre per la porta stretta anche quando portava gli avalli di Morandi, di Bartolini o di Viviani. Quest'anno, a causa forse del gradiente non elevatissimo della pittura e della scultura, il visitatore ha potuto ammirare una raccolta sceltissima di xilografie e acqueforti, e, se un desiderio ha avuto, è stato un desiderio di carte non di legni di metalli o di tele.
L'Italia ha presentato una pattuglia molto agguerrita di giovani incisori, Virduzzo, Casorati - Pavorolo, Santoro e altri. Tra gli stranieri, oltre i maestri adulti, devo nominare la brasiliana Isabel Pons. le sue acqueforti sono tra le opere più belle di tutta l'esposizione. Voglio anche dire che ho trovato molto istruttiva la Mostra della grafica simbolistica italiana ordinata da Giudo Ballo.
Qui, in questa sede, è quasi sconveniente fare gli elogi di Virduzzo, che ha preso il 1° premio. Seguo da anni il suo lavoro, le sue ricerche.
Il suo atomismo mi ha fatto sempre pensare a Seurati ma anche a Cartesio, al cartesio delle Meteore. Non c'è dubbio che le sue carte propongono insieme fosfemi e teoremi. Si fanno guardare e si fanno discutere.
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