Le piste della giovinezza

di Leonardo Sinisgalli
in Alfabeto, quindicinale di arti scienze e lettere
Anno IV, 15-30 agosto 1961

La giovinezza è il vicolo dove si abita da studenti. Via delle Frasche sarà lunga una cinquantina di metri. Sale un po' storta, da via dei Serpenti a via del Boschetto. Avevo vent'anni in via delle Frasche, ero studente del primo corso alla Scuola di Applicazione degli Ingegneri in San Pietro in Vicoli. Le mattine d'inverno nella cameretta gelida (via delle Frasche è una strada di traverso rispetto al cammino del sole e quasi tutta in ombra in ogni stagione) io studiavo nel letto sui trattati di Elettrotecnica.
Attraverso oea come in sogno il mio labirinto giovanile. Via delle Frasche, via Baccina, piazza degli Zingari; ho battuto queste selci per anni coi miei tacchi consumati di studente povero. Via Panisperna taglia via del Boschetto e via dei Serpenti. Via Urbana incassata nel fondo valle sale da via dei Serpenti fino ai piedi di Santa Maria Maggiore. Da Santa Maria Maggiore a precipizio si scende in via Panisperna o in via Urbana o in piazza degli Zingari, lasciando a destra il parco dell'Istituto di Chimica e dell'Istituto Fisico. Era il quartiere dell'antica suburra, a poca distanza dai Fori, dal Colosseo, dal Palatino. Ho respirato per anni questa aria.
Abito ancora in questa città, ma mi sono trovato a vivere quassù fuori le mura, poco oltre Valle Giulia, sulla collina. C'erano le ville e le vigne dei Papi. Pittori e architetti immortali hanno cosnosciuto queste rocce, queste erbe, queste rondini che stasera stridono selvagge davanti alla mia finestra. Sono le rondini del Tevere, che trovano nel fiume sacro il loro cibo, tra Ponte Milvio e Pote Risorgimento, e al crepuscolo salgono più in alto, si allontanano dalla corrente delle acque e vengono sul promontorio a raccogliere gliultimi lampi di luce, oltre le chiome dei pini. Sui colli di Roma perde sapore il Cannellino e l'Acqua Marcia, acqua dura, riesce indegna. I pariolini bevono vini rossi in bottiglia e acque minerali.
Mi godo questa solitudine a cui mi ero disabituato con gli anni. Traccio su un foglio di carta il mio orizzonte. L'avessi fatto con tutte le finiestre delle mie camere, da Montemurro a Caserta, da CAserta a Benevento, da Benevento a Roma, da Roma a Lucca, da Lucca a Padova, da Padova a Milano (via Teodosio, via Tadino, viale bianca Maria, via Rugabella!), da Milano a Robilante, da Robilante a Civitavecchia a Busachi sul Tirsio, da Busachi a Roma, a Milano, a Roma, a Montemurro, a Milano, a Roma... La nostra vita non rispetta la legge di Galilei sull'isocronismo del pendolo, la vita scende a precipizio, il pendolo risale la china faticosamente (15 luglio 1955).

21 Novembre 2020