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Decio Cocolicchio e Biagio Russo, Fisica moderna in «Civiltà delle Macchine» di Leonardo Sinisgalli, Montemurro Venosa - 2018

fisica moderna in cdm di lsa cura di Decio Cocolicchio e Biagio Russo
Osanna Edizioni, Venosa 2018
FLS, Montemurro
pp. 705 euro 40,00

Questa antologia si sofferma sui legami di Leonardo Sinisgalli con la Fisica. Un rapporto che risale ai suoi anni di formazione universitaria e al suo legame con quel gruppo di fisici che, anche a ottant’anni, furono indicati nella comunità scientifica come “i ragazzi di via Panisperna”.
Infatti, la formazione universitaria di Sinisgalli si svolse a Roma durante gli anni entusiastici della nascente Scuola fisica di Fermi, e dagli articoli selezionati per questa antologia emerge quanto fossero radicate le sue frequentazioni con quegli interpreti della migliore fisica italiana, permettendogli
di arricchire i fascicoli di «Civiltà delle macchine» di affascinanti resoconti e splendide immagini.
I contributi, organizzati in quattro sezioni (“Fisica nucleare”, “Relatività”, “Astrofisica” e “Fisica generale”), sono preziosi per una serie di ragioni: intanto per la rarità dei saggi, poi per il valore documentario che ci permette di comprendere le trasformazioni dei rapporti tra ricerca scientifica, applicazioni tecnologiche e produzione industriale. Processi di cross-fertilization tutt’altro che scontati.
Per introdurre il volume antologico si è ritenuto doveroso ricostruire,nel saggio “Lo spirito di via Panisperna in «Civiltà delle macchine»”, gli anni della formazione universitaria di Sinisgalli, il matrimonio con la grande industria, il clima delle due città-cardine, Roma e Milano, e i numi che ne hanno segnato la parabola esistenziale e creativa: da Tullio Levi Civita a Francesco Severi, da Giuseppe Ungaretti agli artisti della Scuola romana, da Adriano Olivetti a Eugenio Luraghi.
Ma non fu solo lo spirito di via Panisperna, ampiamente illustrato in questa antologia, a dominare i suoi interessi.
Tanti sono i saggi sulle potenzialità della Teoria della Relatività. Dalla loro lettura emerge la sostanziale differenza tra i due venerabili maestri: Einstein, che aveva una concezione elitaria del sapere scientifico e non manifestava alcun interesse alle applicazioni della fisica; Fermi, più versatile: le sue competenze teoriche, unite alla sua straordinaria abilità sperimentale, trovarono un’utile realizzazione nell’impresa della costruzione della pila nucleare. A sfogliare la rivista è un tripudio di articoli legati alla Missilistica, alla Matematica, alla Fisica, all’Automazione, alla Cibernetica, alla Tecnica.
Non solo, emerge un singolare interesse – sinora poco approfondito – per il nascente mondo dell’astronautica. Occorre ricordare che Sinisgalli si era laureato in Ingegneria industriale all’Università di Roma nel novembre 1931, con una tesi dal titolo “Progetto di motore per aeroplano leggero”.
Una tematica d’avanguardia negli anni della Coppa Schneider, competizione tra prototipi di aereo molto popolare a quel tempo.

20 Dicembre 2018

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