Biagio Russo, Leonardo Sinisgalli e i bambini incisori. Fondazione Leonardo Sinisgalli, Montemurro, 2018
di Biagio Russo
FLS, Montemurro - 2018
pp. 334
Leonardo Sinisgalli è all’apice del suo successo quando riceve da S. Andrea di Badia Calavena (Vr) una cartolina in busta chiusa. E' un’incisione di Carmela Marana, accompagnata da un testo che racconta di un giornalino scolastico, di cui erano usciti solo due numeri. Non solo, la scolara rivela che a scuola stanno preparando articoli e incisioni riguardanti le macchine.
Sinisgalli, poeta ermetico, narratore, saggista, documentarista, pubblicitario, fondatore di riviste (stava dirigendo «Civiltà delle macchine» per conto della Finmeccanica) si incuriosisce. Nasce una corrispondenza.
E quando riceve alla fine di maggio del 1954 tre pacchetti contenenti il giornalino e le lineografie sulle macchine, conquistato dalla bellezza dei lavori di questi bambini, dedica loro, nel numero di luglio di «Civiltà delle macchine», un lungo e documentato articolo adespoto dal titolo “La scuola veronese”. Cosa accade dopo l’uscita dell’articolo?
Il “poeta famoso”, entusiasta dei piccoli incisori, dona alla scuola un piccolo torchio per la stampa e una cassetta di caratteri mobili, per rendere meno faticosa e rudimentale la stampa del giornalino.
A maggio 1955, il maestro e i bambini dimostrano tutta la loro gratitudine a Sinisgalli. A sorpresa, illustrano e pubblicano, in soli due esemplari, Quattro poesie di Leonardo Sinisgalli. Che gli inviano in regalo. Sinisgalli risponde con un articolo sul settimanale «Il Mondo» di Pannunzio e confessa apertamente il proprio legame nei riguardi di Faè e dei suoi alunni:
“Non li conosco ancora, ma siamo legati da un anno a filo doppio. Sono scolari di paese, figli di contadini e di artigiani, che il maestro Faè ha coltivato, li ha allevati al mestiere più puro”.
La scuola di Gianni Faè, “Piccola Europa”, in breve tempo, diventa famosissima, in Italia e all’estero. Se ne interessano la stampa, italiana ed estera, la radio e la televisione. I loro disegni vengono apprezzati e premiati nei concorsi scolastici nazionali.
Oltre a I bambini e le macchine (cartella pubblicata dalle Edizioni del Gatto di Franco Riva con venti disegni, gennaio 1956), gli scolari, incidono cinque raffinate cartelle da collezione per La Stella Alpina di Novara (novembre 1955), dedicandole a cinque poeti contemporanei, di cui illustrano cinque poesie: Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Leonardo Sinisgalli e Giuseppe Ungaretti.
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