Come un ladro
Mattutino
Si asciugano la faccia
le mie quattro sorelle
sui quattro lembi di una tovaglia.
Mia madre sparge
quattro cucchiaini di caffè
su quattro fette di pane.
Un vecchio
Sconsolato se la piglia
con le pietre,
le colpisce con la punta
del bastone.
Ritratti
La luce si riposa
sui ritratti.
Dispetto
Hai preso la pulce
sulla tua manica
e l'hai buttata sulla mia.
Non tornare
Non tornare nei luoghi
dove sei nato, o irrompi
come un ladro
a rubare galline.
Concerie
Ho udito il suono dei martelli
all'angolo delle concerie.
Il fabbro si sorprende
della mia commozione.
Cambia l'utensile, ne sceglie
uno più piccolo e lo fa tinnire
sull'incudine come per schernirmi.
Batte su una linguetta
infuocata una serie
di colpi e contraccolpi.
Prende lena. A un segnale
il discepolo sollva con due mani
la mazza e la schiaccia
sul mio cuore.
Un altro sole
E' un altro sole
più bello il sole
dell'undici agosto.
Zia Gerolomina
Vengo a cambiare l'acqua
dei fiori per zia Gerolomina
arrivata quassù pelle e ossa
con le gambe gonfie
e i calli ai piedi.
Mi nascondevo dietro le pagine
del Nuovissimo Melzi
per vederla sfilare e infilare la camicetta
e incipriarsi il collo.
Non aveva le labbra strette
di mia madre e quelle pupille
dolorose. Zia Gerolomina era chiara
come le rose.
Puoi sentirti bene
Puoi sentirti bene
la mattina in cui matura
la tua disgrazia.
Si sono coperti d'erba
Si sono coperti d'erba
i gradini della casa di Don Paolo,
il maestro meteorologo di mio padre
e dei mei zii.
Si sono coperti di polvere
i suoi vecchi strumenti
per la misura della caduta
delle pioggie. L'erba copre
le tombe di Don Paolo
e dei discepoli prediletti
che da lui impararono
a spostare le virgole
nel calcolo dei decimali.
La povertà
La povertà è pulizia.
Non un acino di polvere,
un pelo di gatta,
una penna di gallina
sul coperchio della madia.
Luigino
Nel giardinetto il monco
ha piantato mani di legno
che sostengono zucche svuotate
come maschere per divertire
i figli mocciosi.
Il passero
All'Angelus, al Vespro, all'Ave Maria
salta dal cornicione dirimpetto,
viene tre volte a bussare
con una terna di colpi di becco,
lascia sul davanzale
i suoi escrementi per simpatia.
La robinia
Mi trova senza cervello
e senza cuore la robinia
orfana. A che prò
tanti fiori? E io
che ne faccio di tutti i tesori?
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