Giulia Dell'Aquila, La perfidia eleatica. Osanna Edizioni, Venosa 2017
di Giulia Dell'Aquila
Osanna Edizioni, Venosa 2017
pp. 250 euro 15,00
La perfidia eleatica, il sintagma qui scelto per titolo, assembla due parole ad alto tasso di significato: perfidia è adoperata da Leonardo Sinisgalli nell'accezione meno consueta e più antica di ostinazione, pervicacia, fermezza nel sostenere le proprie idee e ragioni; eleatica fa riferimento alla scuola filosofica di Elea nella Magna Grecia che teorizzava l'universale unità dell'essere da cui si credeva dipendesse la spiegazione di ogni aspetto della realtà. Gli Eleati nella ricerca della verità si rifacevano a parametri razionali di chiarezza e necessità, assunti per efficaci anche dal poeta ingegnere. Del resto, come scrive in Lucania, nei clima di un silenzio che invita alla riflessività, gli è parso che sottigliezza e problematicità animino i luoghi della sua «dolorosa provincia»; per l'appunto, Elea a Metaponto.
Con analogia di metodo ma senza presunzione di risultati, vengono ricostruiti alcuni aspetti della vicenda sinisgalliana capaci di incidere su una migliore comprensione della sua poesia. Il recupero di materiali rari e finora poco o per nulla tenuti in considerazione contribuisce a stabilire l'affiato unitario volume.
Nonostante l'indubbia e rilevante influenza di Ungaretti su Sinisgalli, con voce unanime riconosciuta, finora non era parso doveroso ad alcuno procedere a un'organica e documentata ricostruzione; a questa lacuna supplisce il saggio all'argomento dedicato.
Così per Sinisgalli scopritore di Lorenzo Calogero triste storia del poeta e medico calabrese diventa ai suoi occhi la possibile sconfitta generale e di atta quella poesia che porta sulla pagina balenanti schegge di sofferenza e verità.
Nel terzo contributo, infine, si individuano le piste di una rinnovata interpretazione per la produzione che va dai Nuovi Campi Elisi all'Età della luna. Essa viene prospettata come una fase di trapasso dalla «superba» età giovanile alla «decrepita» vecchiaia poeta e della sua poesia che tuttavia, nonostante amarezze e le delusioni della maturità, ne esce irrobustita per la serrata connessione con le inquietudini e le incertezze novecentesche cui dà voce.
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