Sito ufficiale della Fondazione "Leonardo Sinisgalli"

S. Ramat, C. Martignoni e L. Stefanelli, Tra ghiande e coccole omaggio a più voci per Leonardo Sinisgalli. Osanna, Venosa 2016

copertina tra ghiande e coccolea cura di Biagio Russo e Gianni Lacorazza
Osanna Edizioni, Venosa 2016
pp. 247 euro 15,00

Sono parecchi anni che i cultori di Leonardo Sinisgalli, poeta e pro-satore fra i più geniali del medio Novecento, aspettano l’arrivo in libreria di un volume che ne contenga l’opera completa o quanto-meno la raccolta integrale delle liriche.Circostanze oggettivamente difficili e ingrate hanno reso finora vana questa attesa, mentre non sono mancati, nei sette lustri intercorsi dalla morte dell’autore (1981) a oggi, i tentativi di ricapitolare criticamente o di illuminare da varie angolazioni il poliedrico personaggio che scrisse Vidi le Muse e Furor mathematicus. Sinisgalli venne antologizzato in un “Oscar”, L’ellisse (1974), dopo avere mirabilmente alternato e mischiato in L’età della luna (1962) una scelta dei risultati ottenuti nei due laboratori, della prosa e del verso. Particolarmente meritoria, tra i recenti apporti alla conoscenza di Si-nisgalli, è la Fondazione che gli s’intitola e che, nata nel dicembre 2008 – centesimo anniversario dalla nascita del poeta – ha sede (verrebbe da dire: naturalmente) a Montemurro, dove Leonardo nacque nel 1908. L’attività della Fondazione, che si estende a informare un pubblico ben più largo della scontata cerchia di concittadini o corregionali, è straordinariamente fitta, e ha al suo attivo mostre, conferenze, lezioni, che potrebbero destare l’invidia di istituzioni analoghe disseminate per l’Italia, magari più note e più nominate ma non così alacri. Da segnalare in particolare il sito prezioso, una miniera di dati che contiene la bibliografia sinisgalliana più completa delle opere e della critica, e notizie e documenti indispensabili per gli studiosi, ma anche per ogni lettore curioso. Tra i molti titoli di merito della Fondazione, si ricorderà l’apertura (2013) del vivace centro culturale sinisgalliano “La Casa delle Muse”, nel bel palazzetto acquistato proprio davanti alla modesta casetta familiare dal padre del poeta (quando nel 1922 ritornò – dopo più di un decennio – dagli Stati Uniti e dalla Colombia). E citiamo tra le benemerenze della Fondazione anche l’arrivo alla stampa nel 2015, a cura di Biagio Russo, degli atti di un lontano convegno lucano (Matera-Montemurro) del 1982, recuperati sotto il titolo Leonardo Sinisgalli. Un geniaccio tuttofare tra poesia e scienza, Lavello, Osanna Edizioni. L’opera è quasi concomitante con la vasta impresa in due volumi del 2012, Il guscio della chiocciola, a cura di Sebastiano Martelli e Franco Vitelli1: in entrambe si raccolgono molti e importanti contributi critici.Il nostro ulteriore omaggio a tre voci – e sono quelle di tre studiosi diversi tra loro per formazione, oltre ad essere esponenti di generazioni diverse – ribadisce in primo luogo l’ammirazione per l’originalità dello scrittore che smentì fin dalla giovinezza ogni presunta scissione tra le “due culture”, l’ umanistica e la scientifica. Se le pagine di Silvio Ramat, sal-dando a tre capitoli compatti una serie di pezzi brevi (alcuni di datazione abbastanza remota) rimasti finora “dispersi”, forniscono la misura della sua “lunga fedeltà” al poeta di Montemurro, il saggio di Clelia Martignoni può considerarsi un punto fermo per la messa a fuoco di un “tutto Sinisgalli”, non ricostruito in base a parametri astratti ma nel vivo della sua instancabile officina, di cui Luca Stefanelli isola un aspetto necessario e portante, la metrica, mai analizzata prima con altrettanto rigore.Ma il ruolo più significativo e trainante nella genesi di questa insolita iniziativa editoriale tocca alla passione per la poesia e alla libera conver-genza di intese sull’estroso e sofisticato scrittore di Montemurro, che si vorrebbe più diffuso e conosciuto di quanto oggi non sia. L’approdo giusto non poteva che essere la Fondazione Sinisgalli, dove è avvenuto l’incontro con una quarta, non minore, passione: quella di Biagio Russo.

11 Febbraio 2017

Fondazione
Leonardo Sinisgalli

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