Oltre Sinisgalli. I mutamenti nella scrittura lucana e meridionale, FLS, Montemurro 2015
a cura di Biagio Russo
FLS, Montemurro 2015
pp. 156 euro 5,00
Questo sperimentale primo numero è costruito intorno agli atti della lectio magistralis che Gaetano Cappelli, Raffaele Nigro, Mimmo Sammartino, Giuseppe Lupo e Mariolina Venezia, tennero a Montemurro il 20 ottobre 2014, in occasione delle “Lezioni sul Novecento” che la Fondazione organizza per arricchire il percorso didattico degli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori della Basilicata. Il tema era “Oltre Sinisgalli. I mutamenti nella scrittura lucana e meridionale”.
L’obiettivo della lectio era radunare in un ideale cenacolo i migliori scrittori lucani viventi (mancò per motivi personali Andrea Di Consoli), per riflettere cosa fosse accaduto in termini di permanenza o di mutazione nella scrittura lucana e meridionale, dopo Rocco Scotellaro, Albino Pierro e Leonardo Sinisgalli.
Volevamo la loro opinione. La loro testimonianza. La riflessione sulle scelte, sulle eredità, sulle tematiche, sulle diversità. Ci incuriosiva il fatto che a conquistare le più importanti case editrici nazionali, per una astrale coincidenza, fossero solo narratori. Nessun poeta.
Quel convivio, a cui presero parte “solo” cento studenti, non poteva essere “dimenticato”. Per questo, trascritte le relazioni, l’abbiamo donato ai lettori del nostro primo Quaderno.Le altre due sezioni sono accomunate dall’idea fabbrile e artigianale della cultura, tipica dell’approccio sinisgalliano ai saperi.
“La Forgia di Sinisgalli” intende raccogliere saggi su Leonardo Sinisgalli e sulla sua proteiforme attività. In questo primo numero è proposto un testo, “Leonardo Sinisgalli e Filippo Borra”, sui rapporti tra Leonardo il figlio adottivo (corredato da due testi biografici e poco conosciuti di Sinisgalli stesso), e un saggio di Giovanni Caserta, dal titolo “Leonardo Sinisgalli e la poetica dell’oggetto”.
L’altra costola, “La Forgia della Fondazione”, accoglierà testi non propriamente sinisgalliani, ma afferenti alle sue Muse (poesia, narrativa, arte, cinema, scienza, design ecc.), oppure legati all’attività organizzativa della Fondazione. È il caso della relazione che Luigi Beneduci ha presentato in occasione della serata (Montemurro, 15 novembre 2015) dedicata a Silvio Ramat (membro del comitato tecnico-scientifico della Fondazione) e alla sua ultima fatica poetica, Elis Island. Poesie dall’esilio, pubblicata per Mondadori.
Chiude una piccola rubrica, “Almanacco (non solo) social delle Muse”. Un calendario sintetico della attività della Fondazione. Anche in questo caso, il desiderio causale era quello di raccontare, al di là dei grandi eventi che conferiscono una grande visibilità mediatica al nostro lavoro, l’ordinaria vita del nostro Istituto culturale, fatta di post, tweet, relazioni, segnalazioni, corrispondenze, comunicati stampa ecc. Che isolatamente risultano tecnicamente insulsi, ma che montati insieme, come mattoncini lego, offrono uno spaccato più vero di ciò che avviene dietro le quinte e meglio rappresentano il vero magma di una fatica e di un orgoglio quotidiani.
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