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Gusto americano

di Leonardo Sinisgalli
in Edilizia moderna
n. 26, novembre 1937-marzo 1938

 

La scenografia degli interni dei film ci ha dato sufficienti ragguagli sul gusto di "ammobigliarsi" in America. Gli americani hanno creato anche un loro "masculine comfort" che corrisponderebbe a una maniera tutta sportiva, libera, di godere la vita. Così noi conosciamo con discreta esattezza la morale dei vari "babbits" e i capricci delle "ladies" e la scapigliata franchezza delle ragazze americane. Ma guai a fidarsi della letteratura e del cinema! A sfogliare le loro magnifiche riviste forse si ricavano documenti più sinceri, e per noi più concreti, delle loro abitudini, delle loro manie, e anche della loro ingenuità. L'altro giorno abbiamo letto uno "slogan", su una rivista di mode, che raccomandava, alle signore, di fare la ginnastica ogni mattina, "as a ritual", come un rito, come dire di sostituire ormai questa pratica di igiene alla preghiera del mattino. A tirare le somme dall'ultimo libro di Le Corbusier e a voler tener conto del fatto che ancora non si è formata in America una tradizione pittorica, si dovrebbe dedurre che il carattere della casa americana deriverebbe da un particolare eclettismo, lo stesso che fa accogliere con eguale entusiasmo, nelle Gallerie d'Arte di New York, i quadri dei pittori "pompiers" vicino ai manichini di Giorgio De Chirico e ai corruschi paesaggi di Carlo Carrà. Tra l'"esprit machiniste" e la barbarie negra l'America non ancora ha dichiarato le sue vere simpatie. E se pure la sua grande poesia, quella di Edgar Poe e Melville, ha influenzato perfino l'Europa, l'America resta ancora una terra di preda per gli architetti, i decoratori e gli scenografi.

Come ha fatto il cattolicesimo con le tradizioni e i costumi dei vari popoli, ha vinto cioè per forza di assuefazione, sfruttando più la fede dei convertiti che quella degli apostoli, così fanno gli americani con la vecchia Europa. Hanno chiamato Gropius, Moholy Nagy, hanno chiamato De Chirico e Salvador Dalì, le stelle e i registi. Ora Gropius fonderà un "Bauhaus" americano. Credete che si convertiranno al gusto europeo? Noi temiamo che Gropius, vale a dire l'Europa, si esprimerà anch'egli gradatamente in forme "slang". Pensate quello che sono riusciti a fare gli americani del nostro Rinascimento: "Les gratte-ciel de Wall-Street, les plus anciens, additionnent jusqu'à leurs sommets les ordres superposés de Bramante, avec une netteté dans la mouluration et la modanature qui me ravissent" (Le Corbusier: "Quand les cathèdrales etaient blanches"). Le Corbusier ha fatto appena in tempo a scappare dall'America: i grattacieli sono più temibili delle piramidi, la loro ombra se non proprio sulla faccia lascia una macchia incancellabile nella memoria.

Del resto volete sapere come la pensa il signor Frank Alvah Parsons, presidente della Scuola delle belle Arti di New York, sull'arte di mobiliare e decorare la casa? "Il primo requisito della casa è il comodo fisico. Ciò vale non soltanto per ogni pezzo del mobilio ma anche per il collocamento dei singoli pezzi in rapporto con gli altri. (La comodità mentale è più importante per l'uomo nella sua casa che non il comfort fisico). Poi c'è un'altra cosa da considerare: uno può compiere meraviglie sul terreno della comodità fisica e trascurare le esigenze dell'igiene. Mettiamo la questione dell'igiene in secondo luogo fra le necessità della casa. L'economia. Non possiamo comperare tutto quello che vediamo, desideriamo o apprezziamo. Ma ciò non è necessario né prudente. La roba buona non è sempre costosa e non è sempre brutto quello che si vende a buon mercato. Anzi si può aggiungere che di frequente oggetti molto costosi inclinano a essere brutti. La decorazione: quando un interno è completo qualunque altro oggetto diventa accumulazione, non decorazione. Ogni oggetto per noi è un "utensile" non un ricordo" (sic!): bando dunque alla troppa sentimentalità. L'arte: uso e bellezza quando sono ben combinati costituiscono ciò che si chiama l'arte della qualità. Quest'arte si esprime coi colori, con le forme. Colori e forme sono il segno più sincero della nostra personalità".

Questo il catechismo del signor Parsons che le signore americane imparano a memoria sui fogli di propaganda, sulle pagine dei giornali e dai comunicati della radio. Utilità, Igiene, Bellezza, tre dee vestite di stoffa stellata.

14 Dicembre 2011

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