Sito ufficiale della Fondazione "Leonardo Sinisgalli"

Baracche in A.O.

di ING: L.S.
in Casabella
n. 98, settembre 1936

 

Su progetto del Colonnello Crugnola dell'Ufficio Centrale del Demanio Aeronautico, 450 grandi costruzioni smontabili sono state elevate nelle nostre colonie dell'A. O. È un lavoro imponente che non trova confronti nel campo dell'edilizia coloniale. Una linea di grande sobrietà distingue i grandi ambienti interni adibiti a locali di soggiorno, di mensa, di riposo, di cucina, di prigione, di comando. La tecnica dei moderni materiali da costruzione è stata chiamata ­ è il caso di dirlo ­ alla prova del fuoco. Ed ha risposto, puntuale, a tutti i quesiti, vincendo le difficoltà del clima ed assicurando, soprattutto, la rapidità della messa in opera e le condizioni migliori di vita. Si è ottenuta altresì una precisa ripartizione di quelle che sono le funzioni dei materiali come struttura portante delle pareti e della copertura ­ il materiale in funzione di forza ­ e come rivestimento. Si è raggiunto così quell'equilibrio tra forze e forma che è tra le più sottili esigenze di un'arte, in cui l'unità non può risultare che da una estrema cura dei dettagli. Per quanto riguarda lo scheletro resistente si è ricorso ai materiali metallici, i meno ingombranti, i più maneggevoli, molto adatti a giungersi in sistemi scomponibili. D'altronde il ferro offre tali possibilità di ricupero che non vanno affatto trascurate in costruzioni come queste che hanno un carattere di provvisorietà, e che devono rispondere ai requisiti ­ diciamo di "mobilità" ­ che son propri delle tende e di tutti i ricoveri da campo. Costruzioni leggere che devono arieggiare l'hangar e il capannone industriale, ma che pure devono aver funzioni d'abitazione.

Ora se si pensa che in alcune zone delle nostre colonie, come nei dintorni di Adi Ugri e la Piana di Damas, bisognava provvedersi di materiale atto, oltre tutto, a resistere all'attacco delle termiti, le cosiddette formiche bianche, si capisce come la scelta dei pannelli di rivestimento ha dovuto essere il risultato di particolare studio ed esperimenti partici. È evidente, inoltre, la necessità di assicurare un dislivello termico notevole fra una temperatura esterna che giunge ad estremi da + 55º ai - 10º, e la temperatura interna degli ambienti ove deve vivere, operare e riposare l'europeo, militare o colono. L'industria italiana, che ha dato il ferro per le strutture, si è perfettamente attrezzata alla produzione su grande scala di speciali pannellature atte a costituire pareti esterne, divisorie, soffitti e pavimenti di padiglioni, baraccamenti, bungalows, solitamente di uno, ma anche di due piani. Tali pannelli, studiati e prodotti dalla S.A. Infrangibile di Milano mediante accoppiamento dell'isolante cel bes con altri materiali, constano di cementamianto-cel-bes, cementamianto-linoleum, essi rispondono pienamente, quindi, a precisi requisiti di coibenza, hanno cioè una minima conduttività termica interna. Parimenti sentita, nei riguardi del costo del trasporto e della difficoltà di inoltrare il materiale a distanza di centinaia di kilometri ed a quote elevate, era la necessità di ridurne il più possibile il peso. La misura standard del pannello cel-bes prescelto formante pavimento, parete, esterna e divisoria, soffitto, giunti tra pannello e pannello così da assicurare la possibilità della più facile e comune manutenzione e smontabilità. In colore unito beige chiaro è il linoleum del rivestimento mentre quello del pavimento è in avana chiaro.

Abbiamo voluto, per quello che particolarmente ci riguarda, mostrare come alla risoluzione di un problema così nuovo ed esigentissimo l'industria italiana e la tecnica abbiano prestato il loro servizio, tenendosi al passo coi guerrieri e i colonizzatori.

14 Dicembre 2011

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