Il direttore
In questa sezione si trovano tutti gli articoli pubblicati da Sinisgalli stesso sulle sue riviste.
Fa eccezione il Quadrifoglio, dove Sinisgalli non firmò nessun articolo, benché la rivista giunse ad una tiratura di 500.000 copie.
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Pirelli L'house organ divenne in poco tempo una rivista dagli orizzonti più vasti di un semplice notiziario aziendale. Sinisgalli favorì il dialogo e gli scambi di opinione tra uomini di scienze e letterati. Arte e industria, bello e utile, si fondono in un nuovo umanesimo. E accanto ai pneumatici, le pagine della rivista accolgono articoli su Leonardo da Vinci, sul vivere in fabbrica degli operai ecc. Il demone dell'analogia, II, 1 (gennaio 1949) |
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Civiltà delle macchine La rivista della Finmeccanica (Luraghi presidente), fu un altro capolavoro di Sinisgalli, che la ideò e la portò ad un successo internazionale (c'era persino una sezione in inglese). Ne parlano con ammirazione intellettuali del calibro di Reyen Banham, in Inghilterra e Lewis Mumford negli Stati Uniti. Erano gli anni della ricostruzione. Erano gli anni di Adriano Olivetti e di Comunità. Erede della rivista Pirelli, tutte le virtù e le esperienze fatte a Milano, vengono esaltate. Civiltà delle macchine nasceva dal grande amore di Sinisgalli per le botteghe fumose dei maniscalschi, per i meccanismi, per i congegni per gli ordigni ("Io non amo le macchine come Oggetti, le amo come Congegni"). L'obiettivo è avvicinare i poeti, gli artisti, i bambini alle macchine, farli riflettere sui loro ritmi, sui loro bisogni, sui loro errori. La macchina viene vista come cerniera e simbolo di civiltà. Non c'è idolatria. I suoi limiti sono evidenziati. Ma restano formidabili espressioni del genio e dell'intelligenza dell'uomo. "Ci sono, anche nei riguardi delle macchine, due atteggiamenti tipici, il fanatismo e il disprezzo, entrambi pericolosi, entrambi spropositati" ("Le macchine non sono un tabù", in Esposizione Internazionale del Lavoro, Ilte, Torino 1961, p. 62). Due sono i filoni perseguiti da Sinisgalli: l'armonia del sapere e l'attenzione alla ricerca più avanzata (Elettronica, Astronomia, Cibernetica). Nel 1956 la rivista finanzia la costruzione del primo robot l'Adamo II (il nome della macchine è di Sinisgalli) di Silvio Ceccato. Il fatto desta interesse e meraviglia in tutto il mondo. I collaboratori della rivista sono prestigiosi e famosi (Argan, Paci, Ungaretti, Fortini, Portoghesi, Ceccato, Mumford, Burri ecc. Grande è l'importanza grafica della copertina. Che è a colori. Calder scultore ingegnoso, n. 1, 1953 |
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La botte e il violino Repertorio Bimestrale di Design e Disegno, Annate I - III, Roma, Mobili Mim, giugno 1964 - aprile 1966; 8 fascicoli, 29,7x20,9 cm., pp.72 ca. per fascicolo, rivista illustrata diretta da Leonardo Sinisgalli. Bimestrale dedicato al design, alla pittura, alle arti visive. Collaborano, come nella tradizione sinisgalliana, esponenti di spicco dell'arte e della cultura: Dorfles, Argan, Paci Nizzoli ecc. Gli editoriali pubblicati su "La botte e il violino" sono rifluiti, con minime varianti e spostamenti, all'interno di Archimede, i tuoi lumi, i tuoi lemmi, edito da Tallone nel 1968 con presentazione di Gianfranco Contini, e poi in Calcoli e fandonie, edito da Mondadori nel 1970. Nel 1991, Giuseppe Appella pubblica Carte lacere, per le edizioni della Cometa. Il risvolto sostiene che il materiale è stato rintracciato nell'archivio Sinisgalli, ma erroneamente si afferma che non videro mai la luce, eccezion fatta per alcuni pensieri sparsi su riviste (Tempo illustrato, La Musa decrepita, L'immobilità dello scriba ecc.). Il volume invece raccoglie, grosso modo, quanto già pubblicato in Archimede e in Calcoli e fandonie. Tale piccola annotazione, naturalmente, non toglie meriti né all'Editore né ai pensieri di Sinisgalli. Il volume, che è in commercio, può essere ordinato anche in rete. Editoriale, anno I, numero 1, giugno 1964
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Il quadrifoglio Rivista aziendale dell'Alfa Romeo (direttore Giuseppe Luraghi). La rivista giungerà a tirare 500.000 copie. |
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