Il narratore
Fiori pari, fiori dispari* Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1945. Fiori pari, fiori dispari raccoglie le 28 prose confidenziali che Leonardo Sinisgalli aveva pubblicato a puntate, in una rubrica dallo stesso titolo, durante il 1942 sulla rivista "il Primato". Sul finire dell'anno matura in Sinisgalli l'idea di una pubblicazione editoriale per la Mondadori. il 3 dicembre 1942 consegna all'editore le bozze e dedica il volume "ai miei amici". Sono gli anni della guerra. Da lì a poco, dopo la firma dell'armistizio, Sinisgalli sarebbe stato arrestato dai nazisti e rinchiuso nella prigione di Via Tasso. Il suo nome risultava in un taccuino di un amico antifascista. Solo il coraggio di Giorgia, che lo aveva conosciuto da poco, grazie ad un'amicizia comune con Velso Mussi, lo salvò dalle grinfie naziste. Nel 1945, in un'Italia liberata, i suoi Fiori videro le stampe nella collana "I quaderni dello specchio". La copertina, bicroma, reca uno specchio stilizzato, chiaro riferimento alla collana. Nel 1979 i Fiori pari, fiori dispari di Sinisgalli vennero inclusi nella riedizione di Belliboschi (Mondadori, 1948). "Ai miei amici", si diceva, è la dedica in epigrafe. Una dedica semplice, ma anche un orizzonte interpretativo per meglio comprendere le confessioni sinisgalliane. Non quindi un racconto per tutti, ma un privato e pudico svelamento di un vissuto intessuto di memoria, di affetti, di riflessioni, dove l'infanzia a Montemurro assurge a Eden di spensieratezza primordiale. La narrazione, spesso rievocazione, procede sul filo di una prosa, sempre attenta e compatta, che "non si concede alle bellurie, alle sventatezze dello scrivere bene", dice Carlo della Corte, ma apre spiragli a cedimenti poetici che il lettore attento non potrà non cogliere. La fragranza elegante dei suoi Fiori è leggermente trapunta da una malinconia lucana, da un'insoddisfazione che galleggia sul fondo di un'anima limpidamente caleidoscopica, ma profondamente sincera. Un dono raffinato... per "gli amici" di ieri, e per quelli di "oggi". Ho ritrovato i miei compiti |
Belliboschi Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1948. Sono racconti scritti lontano dal Sole, nel torbido Nord. L'amore per la sua terra è tutto in questi ricordi dolcissimi e ossessivi, con tutto il teatrino di paesani vecchi e giovani, di avvocati che sentenziano in un dialetto orfico-armentese, e di straordinarie vegliarde. La prosa è elegante, nella sua semplicità. E solo a tratti è trapunta di malinconia. Il piccione |
Un pugno di mosche Editore Bucciarelli, Ancona 1963. Con un'acquaforte originale di Walter Piacesi. |
Un disegno di Scipione e altri racconti Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1975. Racconti di memoria. Premio Basilicata. |
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