Vittorio Sgarbi, Sgarbi sinisgalliani con fotografie, documenti e testimonianze del ventennale della scomparsa di Leonardo Sinisgalli (Montemurro 2001), a cura di Biagio Russo, FLS, Montemurro 2023
di Vittorio Sgarbi
a cura di Biagio Russo
FLS, Montemurro 2023
pp.102, euro 15,00
Da qualche parte s'è perduta la poesia. O forse no?
Se la poesia è ritmo visionario, parola-immagine che si fa musica, nutrimento necessario allo spirito, come può spiegarsi allora il silenzio che, nel corso del Novecento, ha colpito un'intera generazione di poei? Mario Trufelli, anch'egli poeta, oltre che giornalista, la sera del 31 gennaio 2001, a Montemurro (Potenza), in occasione del ventesimo anniversario della morte del poeta-ingegnere Leonardo Sinisgalli, lancia, come un sasso, questo interrogativo [...]
Vittorio Sgarbi prova a rispondere a Trufelli, partendo da una premessa: confessa, nonostante se ne dichiari "imperfetto conoscitore", il proprio amore per la poesia di Sinisgalli. E rammenta la folgorazione interiore che gli suscitarono i versi nei quali si imbatté per la prima volta, ancora diciassettenne, sfogliando la rivista farmaceutica «Comma».
Da quel giorno, quel poeta non l'ha più dimenticato. Gli è rimasto nel cuore. Lui più degli altri ermetici. Come mai?
dalla Presentazione di Mimmo Sammartino
L'idea di pubblicare l'intervento che Vittorio Sgarbi tenne a Montemurro il 31 gennaio del 2001, in occasione del ventennale della morte di Leonardo Sinisgalli, è di qualche anno fa. Raccogliendo per l'archivio digitale della Fondazione Leonardo Sinisgalli tutto ciò che potesse essere utile ai fini della documentazione e della ricerca, mi ritrovai tra le mani la videoregistrazione di quella serata commemorativa, l'ultima di tre giornate dedicate al poeta-ingegnere. A farne dono alla Fondazione fu l'amico Tonino Calvino, testimone attento e fedele videoreporter di gran parte degli eventi culturali organizzati a sud del Basento negli ultimi sessant'anni.
Quella fredda sera di gennaio ero anch'io in sala, schiacchiato da una folla che aveva riempito fino all'inverosimile quell'auditorium allestito per l'occasione: rappresentanti delle istituzioni religiose, civili e politiche, oltre ai famigliari, nelle prime file; poi tanti amici ed estimatori appartenenti al mondo della cultura regionale; quindi una moltitudine di curiosi richiamata da quel Vittorio Sgarbi che brillava per dialettica e cultura, ma anche per temperamento e polemismo.
dalla Nota del curatore di Biagio Russo
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