Nuvolari
I, n.6 (novembre 1953)
In una cena ufficiale
talvolta, verso la fine,
capita che, lasciando il banchetto,
un vicino vi parli di sé
accennando al destino.
E’ il modo migliore
per farvi sapere che ha riso
ed è intriso di profonda tristezza.
In Nuvolari le menzioni solenni,
la lotta con Verzi,
la pressione del sangue,
non spiegano
il cuore.
Indizi sicuri,
borbottare sommesso di meccanici,
fazzoletti sventolati da lontano,
fanno pensare che ci fosse in lui,
secondo noi altri professori
dell’Automobil Club mantovano,
una specie di vocazione fatale
a costringere tutte le gare
in un giro mortale.
Quando alla pista
il sole gli luccicava sul cranio
e il mossiere s’inchinava da artista,
ci dava spesso il sentore
che un suo semplice viaggio di andata
si dovesse sempre compire
con un mancato ritorno.
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